Le Flùflù Italy

Nome originale, tinte decise, fantasie stravaganti: un mix perfetto da cui hanno preso vita i collant più “in” del momento, “Le Flùflù Italy”. Siamo andati ad intervistare i creatori, designer, […]

Nome originale, tinte decise, fantasie stravaganti: un mix perfetto da cui hanno preso vita i collant più “in” del momento, “Le Flùflù Italy”. Siamo andati ad intervistare i creatori, designer, colleghi ma soprattutto amici, che stanno dietro al segreto del loro successo…

Presentatevi ai nostri amici di Polkadot…
Siamo Francesca e Giuseppe, amici da una vita e colleghi di recente. Ci conosciamo da 25 anni e, fin da piccoli, condividiamo la passione per la moda. “Le Flùflù Italy” nasce innanzitutto dalla nostra amicizia, dal desiderio di creare qualcosa insieme, qualcosa di assolutamente nuovo!

-Da dove è nata l’ispirazione che vi ha spinto a dedicarvi alla moda per collant?
L’idea è nata quasi per caso, una sera qualunque davanti ad una pizza..All’inizio era solo un piccolo progetto, a cui però abbiamo scelto di dedicarci con tutte le nostre energie, in cui abbiamo messo tutta la nostra grinta. Il prodotto “collant” ha sempre destato in noi un grande interesse: ci piaceva la sua prerogativa di essere così prettamente femminile; abbiamo supportato il nostro interesse con delle ricerche di mercato che ci hanno convinto che fosse un idea vincente. Sul mercato della moda esistono veramente pochi brands che hanno fatto del collant l’elemento centrale della loro produzione. Noi invece abbiamo voluto trattarlo come un vero e proprio complemento di moda, esclusivo, da valorizzare.

-La vostra prima collezione – che è già parte del mio guardaroba! – è caratterizzata da colori vivaci e simpatici animali: da dove parte l’idea di questa particolare veste grafica?
Crediamo che ciascuno di noi abbia un “suo” colore: i colori sono fondamentali nelle nostre vite, influiscono sul nostro umore e sull’inconscio e, in particolar modo per le donne, hanno un forte impatto psicologico, creando un’immediata stimolazione a livello celebrale. Per questo le tinte che scegliamo sono sempre decise e particolari. Per quanto riguarda la scelta della fantasia, la nostra idea era quella di far tornare ogni donna un po’ bambina, di operare una sorta di ritorno al passato, a come vestivano da piccole, ma con un corpo da adulte!

-Gli studi che avete svolto sono stati propedeutici al mestiere che avete scelto? O tutto è nato più che altro come hobby?
Giuseppe: Nel mio caso ho fatto studi attinenti, ma soprattutto ho avuto la fortuna di poter lavorare fianco a fianco con persone preparatissime e appassionate del loro lavoro, che mi hanno trasmesso l’amore per un mestiere che per me viene prima di tutto il resto. Da loro ho imparato tutti gli aspetti e i segreti di questo mestiere: dall’elaborazione del cartamodello, alla conoscenza dei tessuti, all’uso tecnico delle stampe. Tutte competenze che sono confluite nel progetto “Le Flùflù”.
Francesca: Io invece ho fatto studi totalmente diversi, ma la moda è sempre stata il mio grande amore e sono molto felice di essere riuscita a rendere questa mia passione un progetto reale, che sta crescendo e sta dando i suoi primi frutti.

-Come sono state accolte “Le Flùflù Italy” sul mercato estero?
Rispetto all’Italia il mercato estero risente molto meno dell’attuale crisi economica e, addirittura, ci sono dei mercati che non ne sono stati affatto sfiorati: questi continuano ad investire in nuovi progetti e sono alla costante ricerca di nuovi nomi, di nuove idee…E per questo i nostri collant si possono trovare esposti nelle vetrine degli Stati Uniti e del Giappone. Questi mercati, inoltre, a differenza del nostro hanno un’attenzione quasi maniacale per l’accessorio.

-Progetti futuri?
Puntiamo al mercato asiatico, da cui ci sono già arrivate proposte interessanti che stiamo valutando: incrociamo le dita e speriamo che vadano in porto!

Vi lasciamo con l’augurio che tutti i vostri sogni e progetti si realizzino e..alla prossima intervista, che siamo certi, sarà carica di interessanti ed originali novità.

Sara Sanseverino

Si definisce moody girl, curiosa e maniacale della MODA, motivo per la quale si è trasferita nella Capitale per portare avanti un master, dopo essersi laureata in "Scienze della moda e del costume" presso La Sapienza.
Campana DOC, ma amante della cucina BIO, auto-ironica ma tendenzialmente permalosa.
"A riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco."
(E. De Luca)

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