I 10 momenti migliori del Sonar By Day

Impossibile fare un riassunto del Sonar: decisamente difficile rendere per iscritto le sensazioni provate nella 3 giorni del Festival, quando girovaghi all’interno del cortile del CCCB, balli sul pratino di […]

Impossibile fare un riassunto del Sonar: decisamente difficile rendere per iscritto le sensazioni provate nella 3 giorni del Festival, quando girovaghi all’interno del cortile del CCCB, balli sul pratino di erba sintetica, ti riposi seduto davanti al Macba o ti rifocilli con birra e kebab, prima di prendere la navetta e lanciarti verso i padiglioni della Feria, dove, insieme ad una folla a quattro zeri, rimani fino al mattino.

Tantissime sono le cose che abbiamo visto e sentito. Cerchiamo di sintetizzare, con alcuni dei momenti migliori. Questi sono quelli del Sonar by day.

Toro Y Moi
Caldo intenso e sole cocente, il Sonar inizia con l’americano Chazwick Bundick, uno tra i primi ad esibirsi, giovedi alle ore 15.00 al Sonar Village. Chillwave con rimandi all’electropop e voci campionate, il giovane Chaz, accompagnato da una band con chitarra, basso e batteria, presenta anche alcuni pezzi dell’ultimo album, uscito quest’anno, “Underneath The Pine”: con “New Beat”, oltre alle già note “Talamak” e “Blessa”, il cortile del CCCB diventa un luogo trasognante e spensierato.

Ninja Tune Showcase
Il giovedì vede ancora il Village protagonista con lo showcase dell’etichetta londinese Ninja Tune: nell’ordine Shuttle, Dels, Offshore e, per ultimo, il divertente Eskmo, che campiona praticamente tutto: è suo il set che chiude la prima giornata del Sonar.

Daisuke Tanabe
Il giapponese apre la seconda giornata del Festival: sotto il tendone del sonar Dome ancora mezzo vuoto, incanta i presenti con la sua musica, compresa la sottoscritta, che lo incontrerà poco dopo per complimentarsi con lui: davvero simpatico.

Astrud + Colectiu Brossa
Totalmente fuori dagli schemi il concerto del gruppo di Barcellona, Astrud, composto da Manolo Martinez e Genis Segarra, accompagnato per l’occasione dalla band strumentale, Colectiu Brossa, nello scenario sotterraneo del Sonar Hall, intorno alle 5 del pomeriggio. Iniziano con “Por la ventana”, “Esto debería acabarse aquí” e “La última”, facendo la gioia di tutti gli spagnoli presenti. Seguono “La Boda”, e la versione del tutto originale di una canzone di Battiato, “Yo quiero verte danzar”.

Four Tet
Nello spazio del Village il londinese amico di Thom Yorke non delude le aspettative. Kieran Hebden a.k.a Four Tet, sette album all’attivo, comincia con un tema inedito e segue poi in un crescendo continuo che fa ballare proprio tutti. E lo fa in maniera spettacolare.

Ghostpoet
L’inglese è uno dei migliori del Sonar By Day. Nell’enorme hall del CCCB, presenta il suo “Peanut Butter Blues & Melancholy Jam”, un intenso mix tra hip hop ed electro: qualsiasi etichetta o definizione non riesce a catturare comunque l’essenza della sua voce che è da pelle d’oca. Quasi un ora di esibizione che lascia il segno e poco importa se gli si ferma il laptop tre volte: come lo stesso ironizza, mai comprarselo di seconda mano!

Dominique Young Unique
La giovanissima rapper di Tampa, Florida, è una bomba ed esplode sul palco del Sonar Village, con la sua voce potente e il suo mini vestitino bianco in stretch. Debutto a 12 anni con mixtapes e mashups, a soli 19 anni già domina lo scenario.

Shangaan Electro
Arriva il momento più surrealista di tutto il Festival, sabato al Sonar Village. Direttamente da Soweto, mix di electro ed afro music, accompagnato da danze frenetiche e scatenate sul palco, parrucche e costumi coloratissimi. Impossibile imitare le movenze dei ballerini, ad una velocità quasi imbarazzante, ma l’allegria è contagiosa!

Apparat Band
Sabato pomeriggio il Sonar è sold out. Il cortile del CCCB scoppia di gente così come lo spazio del Sonar Hall, dove una folla di curiosi è venuta ad ascoltare il nuovo ed inedito Apparat in formato band, con tanto di chitarra, percussioni e tastiere. La musica strizza l’occhio ai Sigur Ros e Sascha Ring ci presenta parecchi pezzi dell’album in uscita a fine estate, pubblicato per la Mute. Un concerto classico vero e proprio, niente a che vedere con l’Apparat raver.

Tiger & Woods
Sotto il tendone del Sonar Dome si chiude il Sonar by day con il mix tra disco house e funk dei misteriosi Tiger & Woods. Il duo, stavolta a volto scoperto, ci presenta il nuovo “Trough the green” e ci prepara mentalmente e spiritualmente al Sonar by night.

Foto: Riccardo Fantoni || PTW School







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