Medieval KNights

Il fascino degli spazi storici e il percorso delle avanguardie elettroniche, questi i territori che si incontrano negli appuntamenti di Medieval KNights, progetto nato dalla collaborazione di tre realtà determinanti […]

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Il fascino degli spazi storici e il percorso delle avanguardie elettroniche, questi i territori che si incontrano negli appuntamenti di Medieval KNights, progetto nato dalla collaborazione di tre realtà determinanti nel panorama dell’elettronica di ricerca contemporanea: parliamo dei bolognesi Ombre Lunghe, Imago e Maple Death Records.

Insieme presenteranno tre appuntamenti all’interno della corte del Museo Civico Medievale di Bologna con un focus preciso su quello che si muove nel panorama italiano dell’avanguardia, nelle sue infinite deviazioni sperimentali e, in questo caso, dalle profonde suggestioni rituali. Gli act e le sonorizzazioni saranno arricchite dalle installazioni visive outdoor a cura del collettivo Euphorbia Euphorbiaceae.

Si parte il 20 giugno con la techno sperimentale modellata sui synth modulari di Mudwise (Enklav) e il live di Bienoise (foto in basso) che, fresco del full-length Small Hopes of Common People per Concrete Records, si muoverà in territori a cavallo tra colonna sonora, ambientazioni astratte, IDM e noise. Per rimanere in tema di strumentazione analogica, il giorno seguente si svolgerà un workshop sulla sintesi modulare coordinato da Configurazioni presso Kitchenstudio3.

bienoise

Il 2 luglio sarà la volta del trio toscano Umanzuki (nella foto), una delle più giovani formazioni dell’Italian Occult Psichedelia e che per Yerevan Tapes ha appena pubblicato Porta, una riflessione in chiave minimale sospesa in un’atmosfera tanto eterea quanto piacevolmente angosciosa. A seguire Stefano Pilia (Tannen), già membro di Massimo Volume e In Zaire e che per l’occasione presenterà il suo ultimo lavoro fra avant-rock e fingerpicking.

umanzuki

A concludere il ciclo di Medieval KNights, il 9 luglio Giovanni Lami (Kohlhaas) presenterà i risultati delle due residenze artistiche che lo hanno visto impegnato negli ultimi mesi, esplorazioni nel campo della manipolazione dei segnali audio e delle applicazioni del nastro magnetico in relazione alle superfici sonore. Con Father Murphy (Flenser, foto in basso) ci immergeremo nuovamente in atmosfere scure e neopagane, fatte di bordoni drone e psichedelia.

Father Murphy

Estate, Bologna, cavalieri elettronici. La coincidenza perfetta.

Mattia Laurella

Voleva fare l’architetto, ma finisce in conservatorio e lì rimane. Costantemente in bilico tra classica ed elettronica, è alla ricerca di linguaggi musicali nuovi che (forse) non troverà mai.

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