Pensate che il design sostenibile per la casa sia solo una moda? Ogni anno emergono nuovi prodotti e regole: basti pensare all’obbligo da settembre 2015 dell’installazione di un nuovo modello di caldaia a condensazione al posto della caldaia tradizionale al fine di ridurre le emissioni nocive anche all’interno degli appartamenti. Sembra dunque diventare urgente l’implementazione di tecnologie che alzano il livello delle possibilità di salvaguardare il nostro ambiente. Tanti sono i brand italiani e internazionali che progettano in maniera sostenibile, improntando la ricerca e la fase di creazione su una filosofia responsabile dal punto di vista ambientale, etico e sociale.
Pensare al nostro pianeta e cercare di preservare il nostro ambiente è della massima importanza ed è per questo che ci sono numerosi esperti che escogitano nuovi modi per tutelarli. Il punto di partenza per fare la differenza sono le nostre case, non solo attraverso oggetti/elettrodomestici innovativi, ma anche con eventuali modifiche della struttura/copertura della propria abitazione. La bioedilizia attenta alle tematiche “green” sta crescendo di anno in anno, architetti e progettisti si stanno impegnando per realizzare edifici di grande impatto visivo, che siano anche più rispettosi dell’ambiente, e questo approccio si ritrova in alcune delle migliori nuove costruzioni, visto che la sostenibilità aggiunge valore anche all’edificio.
L’Eco Design, di cui tanto si parla, è rappresentato da oggetti e sistemi che si preoccupano del benessere dell’ambiente mirando ad eliminare o quantomeno ridurre gli effetti negativi che la produzione industriale ha sull’ambiente, attraverso l’utilizzo di materiali sostenibili (biodegradabili, non tossici, riutilizzabili e reperiti a km zero) e l’applicazione di processi produttivi a basso consumo di energia, meglio se proveniente da fonti alternative.
L’interior design sostenibile crea spazi interni utilizzando principi come la funzionalità, l’accessibilità e l’estetica ed estende l’attenzione alle considerazioni ambientali. Ad esempio, i progetti di design sostenibile sono influenzati da fattori quali la pianificazione di un uso efficiente degli spazi, la scelta di materiali a basso impatto ambientale e la riduzione del consumo energetico, dell’inquinamento e dei rifiuti. I progettisti d’interni sostenibili sono impegnati a trovare il modo di bilanciare estetica e funzionalità con scelte che riducono l’impatto ambientale dei loro progetti. In questa maniera il design sostenibile si può applicare trasversalmente a disegno tecnico, architettura e urbanistica.
L’eco-design è un approccio che mira a ridurre l’impatto ambientale di un prodotto durante tutto il suo ciclo di vita. Valuta quindi ogni fase del suo sviluppo, dall’idea iniziale alla fine del suo ciclo di vita, compresa la produzione, la logistica, la distribuzione e l’utilizzo. Favorisce inoltre il consumo di materie prime e il possibile impatto negativo sull’ambiente (inquinamento atmosferico, scarichi in ambienti naturali, effetti nocivi per la biodiversità, ecc.).
L’approccio si applica anche al confezionamento dei prodotti. L’obiettivo è quello di ottenere un “imballaggio ottimale”: né troppo né troppo poco, in modo che possa svolgere il suo ruolo nello stoccaggio, nell’igiene e nella protezione contro la contaminazione (con i prodotti alimentari), riducendo al minimo le risorse utilizzate e i rifiuti generati.
L’eco-progettazione minimizza l’impatto negativo di un prodotto tenendo conto delle preoccupazioni ambientali nelle sue specifiche, come la conservazione di risorse preziose o non rinnovabili, la prevenzione dell’inquinamento e l’assenza di pericoli per le specie animali e vegetali. E non si tratta di miglioramenti marginali: la Commissione Europea afferma che quasi l’80% dell’impatto ambientale di un prodotto può essere migliorato attraverso l’eco-design.
L’argomento economico a favore dell’eco-design è imbattibile. I primi passi nella progettazione ecologica di un prodotto sono facili da implementare e basati sul “buon senso”: risparmio delle materie prime e dell’energia consumata, ottimizzazione del processo logistico, riduzione della quantità (e del costo) dei rifiuti da trattare, ecc. Tutte le operazioni che hanno un impatto positivo sul costo del prodotto, aumentandone la redditività e riducendone il prezzo al consumatore. Inoltre l’ecodesign favorisce la collaborazione tra tutti gli attori della catena del valore: dal team di ricerca e sviluppo ai progettisti, al team di marketing, ai fornitori di materie prime, produttori, distributori, riciclatori e così via. Aumenta così la conoscenza non solo dell’impatto ambientale del prodotto, ma anche delle risorse, delle competenze, delle tecnologie e persino delle innovazioni da mobilitare nella sua produzione. Una sinergia che evita l’isolamento dei diversi mestieri, soprattutto perché integra fin dall’inizio tutti coloro che partecipano alla fine del ciclo di vita del prodotto.
L’uso di risorse efficienti dal punto di vista energetico ed ecocompatibili è certamente un aspetto importante, ma il concetto di ecodesign va oltre. Si tratta di un approccio olistico, che tiene conto dei benefici ambientali, sociali ed economici, nonché di un design esteticamente attraente e duraturo. L’ecodesign, per sua natura, favorisce l’innovazione e promuove il cambiamento comportamentale dei produttori e dei consumatori verso sistemi di prodotto-servizio e l’autosufficienza.
Infine, ma non meno importante, l’eco-design crea anche valore etico. Permette alle imprese di integrare i principi di responsabilità sociale e ambientale nel DNA stesso delle loro attività e di unire i team intorno ad un tema ispiratore, una mission, che abbia un senso profondo. Fornisce inoltre ai clienti la soddisfazione di acquistare prodotti che cercano un equilibrio ottimale tra il soddisfacimento delle loro esigenze e il rispetto per l’ambiente.