Una finestra aperta sulle vigne. Ma non una finestra qualunque: una finestra digitale, immersiva, che racchiude un giorno intero, tra luci che cambiano e gesti antichi. È questa l’idea al centro di Anotherview N.40 – Late Harvest at Masciarelli Vineyards, l’opera realizzata dal collettivo artistico Anotherview per la quinta edizione del Masciarelli Art Project.
Il progetto, nato nel 2021 per volontà di Miriam Lee Masciarelli e Marina Cvetic, trasforma ogni anno il Castello di Semivicoli, nel cuore delle colline abruzzesi, in un luogo di incontro tra arte, vino e territorio. Qui gli artisti invitati vivono un periodo di residenza creativa e restituiscono, attraverso la propria visione, un racconto inedito della storia e dell’identità Masciarelli.

Il collettivo Anotherview – fondato da Marco Tabasso, Tatiana Uzlova e Robert Andriessen – è noto per trasformare la finestra in un dispositivo poetico e tecnologico. Ogni opera è un video-ritratto di 24 ore, in altissima definizione, che invita all’osservazione lenta e alla contemplazione. Per Masciarelli, hanno scelto di raccontare uno dei momenti più significativi dell’anno: la vendemmia.
Dal Pensatoio, una piccola struttura voluta dal fondatore Gianni Masciarelli, la videocamera osserva il paesaggio e il lavoro nei campi. La luce cambia, i gesti si ripetono, l’uva viene raccolta a mano. È il tempo sospeso della vendemmia, in cui natura e sapere si incontrano, e che diventa narrazione visiva grazie a un linguaggio contemporaneo e immersivo.
La finestra digitale non solo restituisce un luogo, ma un tempo. E proprio questo “tempo di vendemmia” è anche celebrato da Villa Gemma Montepulciano d’Abruzzo DOC Riserva 2020, vino simbolo della cantina, che per l’occasione presenta una limited art edition ispirata all’opera: l’etichetta richiama l’estetica di Anotherview e, grazie a un QR code, permette di accedere a un frammento video del lavoro.

Con quest’opera, il Castello di Semivicoli arricchisce una collezione che già include nomi come Job Smeets, Marcantonio, Agostino Iacurci e Francesco Simeti, e si conferma come un autentico laboratorio tra passato e presente, dove vino e arte si fondono in un racconto sempre nuovo.
Masciarelli, ancora una volta, dimostra che coltivare la terra può essere anche un gesto artistico. E che basta affacciarsi da una finestra – reale o virtuale – per vedere molto di più.