Fotografia, food e ironia: il caledario Ultrapiatti
Sedersi, ordinare, fotografare, postare. Hashtag foodporn, foodblog, foodblogger. Hamburger quattro strati, insalate colorate, pasticcini deliziosi e torte appena sfornate. Cene minimali, pranzi pantagruelici, micro porzioni e migliaia di mi piace […]
Sedersi, ordinare, fotografare, postare. Hashtag foodporn, foodblog, foodblogger.
Hamburger quattro strati, insalate colorate, pasticcini deliziosi e torte appena sfornate.
Cene minimali, pranzi pantagruelici, micro porzioni e migliaia di mi piace e condivisioni.
Se poi a metterci il là finale c’è un evento come l’Expo, il dato è ancora più certo: il 2015 è stato l’anno del food.
Piatti d’autore, da quelli stellati Michelin a quelli mediatici Masterchef, hanno ispirato tanti piatti d’amatore, quelli dei non professionisti, quelli di coloro che in cucina si cimentano con amore, coraggio, qualche pentola bruciata e annessa scottatura riportata.
Migliaia di creazioni di più o meno successo, che a loro volta hanno ispirato un’altra tipologia di piatti, non da mangiare ma da vedere e su cui pensare.
Tra ironia e fotografia nascono gli Ultrapiatti, 12 scatti raccolti in un calendario, quello per l’anno che verrà, in cui il cibo è unito ad oggetti del vivere quotidiano in dissacranti giochi visivi e abbinamenti surreali.
Il concept del progetto, elaborato dai due fotografi Paolo Belletti e Marco Disarò, era quella di dare una visione dissacrante e sarcastica del mondo food, che con tutta l’hype che gli ruota attorno rischia davvero di prendersi troppo sul serio. A completare l’opera, la collaborazione con lo chef Nicola Cavallaro del Ristorante “Un posto a Milano”, che ha ideato per ogni foto ricette e aneddoti raccolti in divertenti note culinarie a margine.
Realizzato su carta riciclata e a tiratura limitata, il calendario Ultrapiatti può essere il regalo natalizio perfetto sia per tutti gli amici che “prima il selfie con il panino e poi mangio”, sia per tutte le mamme della tradizione, quelle con grembiule, farina e passione.
Oltre ad “Ultrapiatti”, tutte le collaborazioni e i progetti dei due fotografi Paolo Belletti qui e di Marco Disarò qui.
Uno sguardo anche a “Un posto a Milano”: cucina, bar e foresteria nello spazio culturale “Cascina Cuccagna”, dove lo chef Cavallaro delizia palati e racconta storie.
Lettering e grafica a cura di Moby Dick Adv, agenzia pubblicitaria di base tra Milano e Padova.
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