Bianca (Coco) Casady. Grasswidow for a life

Con il termine Grass Widow si indica una donna il cui marito è spesso lontano per lunghi periodo di tempo. Per Bianca Casady, nota ai più come la sorellina spesso baffuta del duo americano Cocorosie, questa definizione è estesa alla condizione esistenziale dell’attesa, uno stato temporaneo di provvisorietà perpetua. La solitudine e l’isolamento che spesso ne derivano provocano stadi di estraneità ad una realtà che ci appare lontana, distaccata e sconosciuta. Le differenze e i cliché in cui siamo intrappolati vengono, così, ribaltate dall’artista in collages di immagini dove l’estetica del kitsch ne esalta qualsiasi contraddizione.


Courtesy Galleria Patricia Armcida, Milano

Con il termine Grass Widow si indica una donna il cui marito è spesso lontano per lunghi periodo di tempo. Per Bianca Casady, nota ai più come la sorellina spesso baffuta del duo americano Cocorosie, questa definizione è estesa alla condizione esistenziale dell’attesa, uno stato temporaneo di provvisorietà perpetua. La solitudine e l’isolamento che spesso ne derivano provocano stadi di estraneità ad una realtà che ci appare lontana, distaccata e sconosciuta. Le differenze e i cliché in cui siamo intrappolati vengono, così, ribaltate dall’artista in collages di immagini dove l’estetica del kitsch ne esalta qualsiasi contraddizione.


Courtesy Galleria Patricia Armcida, Milano

Ciocche di capelli, glitter, piume colorate, arcobaleni, stoffe, Burqa, stickers scintillanti e figure gotiche abitano l’immaginario di Bianca come in un mondo parallelo di sogni e fantasie. Le attese, appunto. L’uomo e la donna, la parola e l’immagine, il visibile e il nascosto si alternano guidate dalla poesia, non solo visiva, che l’artista scrive sulle pareti dello spazio. Come in un viaggio onirico freudiano, la sessualità è centrale in questa denuncia alla normalità: uomini e donne indossano indistintamente il Burqua e glorificano il proprio corpo davanti al video. La trasformazione diventa il fil rouge della sua ricerca.

L’arte di cambiare se stessi è il primo passo verso una nuova luce”

In mostra “Grasswidow” presso la Galleria Patricia Armocida di Milano fino al 23 marzo 2012.


Courtesy Galleria Patricia Armcida, Milano


Courtesy Galleria Patricia Armcida, Milano


Courtesy Galleria Patricia Armcida, Milano


Courtesy Galleria Patricia Armcida, Milano

Federica Sfregola

Da piccola sognava di diventare un'archeologa, ma molto presto ha capito che il "vecchio" non faceva per lei. L'arte, invece, le è rimasta tra le vene. Appassionata di creatività, trascorre troppo tempo a navigare nel web cercando novità (artistiche, musicali, cinematografiche, modaiole) ascoltando SOLO musica indipendente. Le piace il decollo degli aerei, la luce che filtra tra i rami degli alberi e gli Arcade Fire. Non le piace chi la chiama "cara", il disordine e la parola "ormai".

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