M83 Live. Milano is a space shuttle

A due giorni dal loro live, la notizia del sold out arriva come un colpo in un duello di far west. Panico. Hurry up! Gli sfortunati ritardatari sfoderano le loro […]

A due giorni dal loro live, la notizia del sold out arriva come un colpo in un duello di far west. Panico. Hurry up! Gli sfortunati ritardatari sfoderano le loro ultime carte: “conosco uno che conosce un altro che…”, “c’è un tizio che dovrebbe avere dei biglietti in più vinti su non so quale sito, provo a…” , “vedrai che al botteghino gli ultimi biglietti li tirano fuori…”. Errore.

Mi trovo ai Magazzini Generali di Milano per il concerto più atteso dell’ultima stagione, portato in Italia da Elita come evento preview dell’omonimo Festival. E intanto l’adrenalina sale.
Ore 21.05. La gente ha riempito gli ultimi millimetri della sala rimasti liberi. Caldo e attesa.
Ore 21.30. Buio. Urla e applausi. Le prime luci del palco, trasformato in un notturno cielo stellato, illuminano una strana figura. E’ il famoso alieno della copertina di Hurry Up. We’re Dreaming. Ci guarda per alcuni secondi e poi ci porta il suo messaggio. Le luci si ritraggono ed Intro dà il via al concerto degli M83. Anthony Gonzales appare tra le sue tastiere e sintetizzatori insieme ai suoi compagni di viaggio, ovvero il batterista, un riccioluto ed energico chitarrista e l’attraente ed esplosiva voce femminile con tamburello alla mano. “Carry on Carry on” e il pubblico esulta in un crescendo di ritmi elettronici e battiti di mani.

La successione incalzante di pezzi sognanti ed eterei come Wait e My Tears are Becoming a Sea, insieme alle vecchie hit We Own the Sky, Skin of the Night e Graveyard Girl, non tolgono spazio ad altri più strumentali (This Bright Flash e Reunion) in cui drum machine e batteria se la contendono fino a performance dal sapore 80’s con Claudia Lewis. Intanto un impavido fan si lancia in uno spericolato crowd surfing.

Un vero sogno da cui non ci si vuole svegliare. Pochi minuti alle 23.00 e di nuovo buio. Ritornano ancora sul palco per gli ultimi dieci minuti a regalarci Couleurs e poi «Grazie mille Milan!».

Sveglia! Le luci si riaccendono, stavolta per dirci che siamo di ritorno dalla luna ed è tempo di tornare a casa. Grazie mille anche a voi, M83!

Federica Sfregola

Da piccola sognava di diventare un'archeologa, ma molto presto ha capito che il "vecchio" non faceva per lei. L'arte, invece, le è rimasta tra le vene. Appassionata di creatività, trascorre troppo tempo a navigare nel web cercando novità (artistiche, musicali, cinematografiche, modaiole) ascoltando SOLO musica indipendente. Le piace il decollo degli aerei, la luce che filtra tra i rami degli alberi e gli Arcade Fire. Non le piace chi la chiama "cara", il disordine e la parola "ormai".

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